Formazione nello studio odontoiatrico
Come si può semplificare l’inserimento dei nuovi collaboratori (senza impazzire)
Se hai uno studio dentistico lo avrai vissuto almeno una volta: arriva un nuovo collaboratore, c’è entusiasmo, buone intenzioni, ma poi inizia il balletto delle domande, delle interruzioni e dell’incertezza. “Dove si mette questo?”, “Questo si sterilizza o si butta?”, “Scusa se ti disturbo…”. Durante la formazione nello studio odontoiatrico, è naturale che si verifichino queste situazioni, ed è importantissimo dare fin da subito la corretta impostazione al lavoro.
Succede però che l’inserimento di una nuova risorsa venga affidato al caso o alla buona volontà. Procedure non chiarissime, o non esplicite, nessuna documentazione, e alla fine ci si affida a un passaparola su cui è difficile fare un affidamento continuativo. Formare nuovi collaboratori dovrebbe essere un processo strutturato, efficace e – perché no – anche stimolante per tutto il team.

Potrebbe valer la pena concentrarsi sul metodo.
A volte diamo per scontato che il modo in cui noi abbiamo appreso, sia quello giusto. Se ogni piccolo gesto diventa una domanda, ogni strumento va approfondito, ogni passaggio diventa un dubbio, potrebbe valer la pena di cambiare il metodo di insegnamento. Trovare uno o più metodi è basilare, sia per formare nel migliore dei modi le figure di domani, sia per evitare di perdersi in spiegazioni infinite: rendere tutto intuitivo e prevedibile è sì uno sforzo, ma è anche un investimento.
L’obiettivo è lavorare al meglio. E questo si ottiene con un percorso formativo strutturato che permetta al nuovo collaboratore di integrarsi senza che il resto del team debba fermarsi ogni cinque minuti.
Come rendere efficace la formazione in studio: 4 punti per non perdere il focus
1. Definire delle procedure operative standard
Non devono essere manuali infiniti o documenti da 50 pagine. Bastano istruzioni semplici, schematiche, magari accompagnate da immagini, che illustrino in modo chiaro cosa fare e in quale ordine. Quando ogni collaboratore sa esattamente come preparare la postazione, come si gestiscono gli strumenti o quali passaggi seguire dopo ogni seduta, il margine d’errore si riduce notevolmente e l’apprendimento accelera.
2. Prevedere un affiancamento progressivo
All’inizio, il nuovo arrivato osserva e prende appunti. Poi inizia ad agire sotto supervisione, per poi passare all’autonomia guidata. Questo approccio permette di imparare gradualmente, senza l’ansia di dover dimostrare tutto e subito.
3. Organizzare, fisicamente, lo studio
Se ogni elemento ha un posto preciso, se ogni postazione è impostata secondo uno schema ricorrente, diventa molto più facile orientarsi. Non è solo una questione di ordine, ma di accessibilità mentale: quando tutto è al suo posto, anche chi è nuovo si muove con più sicurezza.

4. La comunicazione fa sempre la differenza
Il tono con cui si comunica e si tramettono concetti e procedure, è fondamentale. Chi è appena arrivato si sente sotto osservazione e ogni errore può diventare motivo di frustrazione. Un clima positivo, in cui è permesso fare domande e sbagliare, è la base per un inserimento efficace. La formazione non è solo trasmissione di competenze, ma costruzione di fiducia.
L’effetto a catena della standardizzazione
Investire nella standardizzazione delle procedure non aiuta solo l’inserimento delle nuove risorse: è a beneficio di tutto il team! Il lavoro diventa più fluido, gli errori diminuiscono, il tempo guadagnato aumenta. E nel tempo, ogni nuovo inserimento sarà sempre più semplice, perché lo studio sarà già predisposto per accogliere, formare e rendere autonomi nuovi professionisti in modo naturale.
Chi ha vissuto più volte l’inserimento di nuovi collaboratori sa bene che ogni incertezza iniziale può costare cara. Meglio quindi costruire un sistema che permetta di formare senza affaticare, e di crescere senza rallentare.
La formazione in studio può diventare un acceleratore, non un ostacolo
Con un approccio strutturato, comunicazione efficace e strumenti intuitivi, la formazione può diventare un momento di crescita condivisa, sia per chi insegna che per chi apprende.
Un nuovo collaboratore ben formato è un investimento sul futuro dello studio, sulla qualità delle prestazioni e sulla soddisfazione di tutto il team.




