Aerosol e droplets in studio: una sfida possibile grazie a Cannula Zero

Abbiamo intervistato Cosimo Cigliola, laureato in Igiene Oro-Dentale, e inventore di Cannula Zero, un dispositivo innovativo che unisce aspirazione, riducendo aerosol e droplets, e visione ottimale in un unico dispositivo costruito per migliorare la vita degli operatori.

È noto che durante le procedure odontoiatriche si possano generare aerosol e droplets che possono contenere e veicolare microrganismi patogeni come virus o batteri.
Il rischio durante l’intervento del professionista può essere la trasmissione da paziente ad operatore e viceversa, causando contagi e problemi per la salute.

È sempre opportuno utilizzare i dispositivi di protezione individuale, soprattutto per garantire la sicurezza del paziente, ma come facciamo a tutelare la nostra?

Abbiamo intervistato il dott. Cosimo Cigliola, laureato in Igiene Oro-Dentale e ideatore di Cannula Zero, un dispositivo che unisce una cannula di aspirazione a un doppio specchietto così da avere più margine e facilità di manovra: la risultante è un dispositivo pratico e che può fare la differenza nel contenimento di aerosol e droplets.

D: Dott. Cigliola, come è nata e quali sono le principali caratteristiche di Cannula Zero nella pratica quotidiana?

R: Ho ideato questo dispositivo durante il periodo covid, nel 2020: all’epoca la tematica dei droplets nell’aerosol durante le procedure era diventata di ampio interesse tra noi dentisti. Così è nata la necessità di utilizzare una cannula che mi permettesse di lavorare in assenza di aerosol e droplets o, comunque di abbatterne il più possibile la presenza. Unendo la cannula ad un doppio specchietto, ho capito che potevo ottenere un dispositivo maneggevole e al contempo funzionale per avere sia una visibilità ottimale che un’aspirazione nei punti interessati.

D: Quali sono secondo lei i vantaggi di cui l’operatore può beneficiare?

R: Oltre al vantaggio principale di aspirare e utilizzare lo specchio con la medesima mano, un altro vantaggio non indifferente è la manovrabilità che migliora anche di molto la postura dell’operatore: è possibile selezionare il lato di lavoro preferito per lavorare ergonomicamente, così da non sottoporre polso e gomito a sollecitazioni e contorsionismi dannosi.

D: Come funziona Cannula Zero?

R: È molto semplice: basta collegare Cannula Zero all’aspiratore e, grazie anche al tubo flessibile e ai connettori leggeri e poco ingombranti, posizionarla nel cavo orale in modo corretto. È possibile deviare il flusso di aspirazione da uno dei due lati della cannula e chiudere quello opposto per evitare che, una volta posizionata possa creare effetto suzione con non pochi disagi per il paziente. Per far ciò basterà ruotare il selettore su “O” (Open) lasciando aperto il lato aspirante dal quale si sceglie lavorare. Automaticamente si esclude il lato aspirante “C” (Closed) che viene a contatto con la mucosa o la lingua.

D: Secondo lei, quali sono i casi clinici in cui l’impiego di Cannula Zero può migliorare sensibilmente l’esperienza del paziente e dell’operatore?

R: Secondo la mia esperienza e quella dei colleghi che hanno avuto modo di testarla, può essere utilizzata su ogni tipo di paziente e situazione, sia in odontoiatria che in igiene orale, compresa la GBT. Non c’è un’indicazione specifica.

D: Con quali materiali è costruita Cannula Zero?

R: Cannula Zero è realizzata con stampanti STL (Stereolitografia) al laser. I materiali sono altamente biocompatibili, autoclavabile, anallergici, antitossici e soprattutto, certificato.

D: Quali sviluppi vede per Cannula Zero in futuro?

R: In un futuro prossimo vorrei aggiungere un LED per illuminare l’area di lavoro e finire di sviluppare la possibilità di impedire l’appannamento dello specchietto, durante l’utilizzo.

D: Ha un consiglio per i suoi colleghi?

R: Certo, di utilizzare sempre i DPI per tutelare il paziente, ma di pensare anche alla propria salute e di far tutto il necessario per salvaguardarsi.

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